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08Feb

La via Francigena nuova spina dorsale del rilancio turistico

(fonte: Il Tirreno)

Valorizzare il patrimonio della via Francigena toscana, ma anche la sua identità, la sua storia. Chiamando a raccolta tutti gli attori che operano lungo il suo percorso, non solo istituzioni ed enti locali, ma anche il mondo dell’associazionismo, del terzo settore, i privati stessi.

È il coro unanime che si è elevato ieri al convegno a San Miniato “La Francigena e i cammini”, organizzato da Regione Toscana e Toscana Promozione Turistica in collaborazione con il Comune di San Miniato e l’Associazione Europea delle Vie Francigene (Aevf). «Il lavoro che stiamo portando avanti sulla Francigena – ha detto l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – è un lavoro in itinere: siamo in cammino verso la costruzione di un prodotto turistico che ancora va definito sotto tanti aspetti. Per fortuna non partiamo da zero, abbiamo tagliato traguardi importanti ma tanti altri ci aspettano. Vogliamo costruire un prodotto che sia la spina dorsale per il turismo esperienziale».

«L’ospitalità – ha aggiunto Ciuoffo – sarà sicuramente uno degli aspetti da potenziare, perché i numeri ce lo chiedono. Stiamo lavorando alla creazione di una rete di ostelli e allacciando accordi con la Conferenza episcopale per l’utilizzo gratuito di strutture non utilizzate. Per tutto questo serve che gli attori coinvolti si facciano portatori di responsabilità, un grande lavoro di squadra per raccontare la Toscana, la sua storia, la sua identità».

I Comuni della Francigena hanno bisogno di un punto di riferimento istituzionale ma anche di sostegno. «Siamo tutti chiamati – ha concluso l’assessore – a scommettere sul nostro futuro, ad individuare risorse umane ed economiche per realizzare qualcosa di nuovo. La Toscana non può esaurire la propria attrattività con le grandi città d’arte. Il tratto di qualità di queste destinazioni più gettonate appartiene anche a tanti luoghi minori della Toscana, meno conosciuti. La storia ci ha consegnato tante emergenze storiche, culturali e artistiche che spetta a noi valorizzare e mettere in mostra».

La vicepresidente Monica Barni, annunciando la firma del protocollo per la candidatura a Patrimonio Unesco, ha spiegato che questa «nasce da un lavoro condiviso e portato avanti in questi anni da Regioni ed enti locali. Un riconoscimento della centralità e dei valori della Francigena, della loro importanza per i territori attraversati. Mettere insieme sette Regioni che intendono cultura e turismo in modo diverso e che diversamente hanno deciso di valorizzare e promuovere il proprio patrimonio, non è stato un compito facile. Una modalità di lavoro diversa che consentirà di pensare alla crescita di questo tracciato in termini di sviluppo sociale, culturale ed economico. Un lavoro complesso e duraturo che ci aiuterà a costruire una rete ed un sistema di valorizzazione e promozione di un patrimonio dal valore inestimabile».

«Adesso – ha detto Alberto Peruzzini, direttore di Toscana Promozione Turistica – inizia una seconda fase quella in cui dobbiamo lavorare per far uscire la Francigena da quello che adesso è un segmento di nicchia, rispetto a quelli che sono i grandi temi dell’offerta turistica e culturale della Toscana. È fondamentale cercare di ampliare le tipologie di esperienza che si possono fare sulla Francigena e nei territori circostanti ed è su questo che investiremo nei prossimi anni».

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